Uno più uno fa uno non è una raccolta poetica che vi lascerà con il sorriso sulle labbra e lo spirito leggero e felice: è un libro che parla di sofferenza, di “foglie che toccano il suolo”, della “stereofonia dei miei lamenti / Piange come bestie / E nutre la mia terra, / I miei ceppi isterici” e dove i pensieri d’amore sono fabbricati “Per l’uomo che ancora doveva arrivare / Era una lunga raccolta archiviata da tempo”. Insomma il futuro è incerto e il passato archiviato… e quello che mi sono chiesto io è: e il presente? Qual è il presente? Qual è l’atteggiamento nei confronti del qui e ora dell’Autrice di queste poesie? Una risposta sembra contenuta nel lungo componimento poetico che occupa la seconda parte del volume e che parla, come suggerisce il titolo (“Tu e io”), di una coppia: lei postina, lui bancario. La protagonista è la voce femminile che tramite le parole dà l’impressione di cercare di rimanere a galla sopra una realtà e una visione che definirei depressiva della sua vita attuale. La storia d’amore è ancora da capire, la relazione con il “tu” del titolo è ancora in nuce e affonda nei mille dubbi della non conoscenza reciproca. La coppia abita assieme ma non si conosce ancora e la voce femminile ha difficoltà a uscire dal proprio guscio e a comprendere e manifestare le proprie emozioni, il proprio amore. L’emozione che prevale, nella mia lettura, è quella dell’ansia, un ansia paralizzante e devastante che sovrasta lo sviluppo della relazione come una nuvola nera temporalesca. Per tutta la lettura, appassionante, del componimento, mi aspettavo che il temporale arrivasse, che qualcosa accadesse, che l’ansia evolvesse in qualcosa di diverso. “Tu e io”, invece si concentra sullo stallo, sul periodo buio e lo fa con perizia: leggendo ho sentito vicinanza con la sofferenza e l’incomprensione che traspare dalle parole della poetessa originaria di Ravenna. Alla fine, il messaggio di speranza, il tentativo di sbloccare una relazione inceppata, non riesce a sollevare del tutto il lettore… la nuvola nera è ancora lì e continua a girare sopra alle teste. L’impressione è che il testo sia stato scritto come una sorta di analisi personale per comprendere dubbi e paure della protagonista: la comprensione tra due persone è possibile? La personalità e le esigenze saranno ascoltate e comprese? Sarò emotivamente al sicuro se aprirò il mio cuore a questo sconosciuto? Una catarsi è possibile?
Insomma, un libro di ricerca personale, e che mi auguro parli di un tempo passato. Il mio auspicio è che raccogliere questi quadri di momenti intensi e drammatici serva a Valentina Casadei a comprendersi meglio e ad affrontare la vita, amorosa e non, con più frecce al suo arco emotivo. Una lettura terapeuticamente interessante, una voce artistica che vale la pena tenere d’occhio perché siamo sicuri avrà ancora molte cose interessanti da raccontare. (Andreas Barella)
Valentina Casadei, Uno più uno fa uno, Roma, Ensemble, 2020. Il volume è acquistabile qui
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