“Questa storia ci giunge dai tempi dell’ antica Grecia, dal grande poeta Omero. Gli antichi aedi per secoli l’hanno cantata prima che venisse scritta e giungesse fino a noi, con il nome di Odissea” Bimba Landmann da “L’incredibile viaggio di Ulisse”
La Libreria Al Ponte propone LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI ULISSE
ciclo di quattro incontri di narrazione con La Voce delle Muse (Andreas Barella, Elena Casabianca e Andrea Della Neve) che raccontano ai bambini quattro episodi tratti dall’Odissea. Siamo giunti quasi alla fine… Ulisse sta per tornare a casa. Quali sfide lo attendo sulla sua isola?
Quarto e ultimo incontro – mercoledì , 28 febbraio 2018 alle ore 15:000 “Ulisse torna a Itaca”, durata un’ora circa
….dove si narra di come Ulisse, persi tutti i suoi compagni, riesce a tornare a casa, alla sua amata isola di Itaca.
….di come la sua casa è invasa dai Proci, i pretendenti che vogliono sposare sua moglie pensando che Ulisse è ormai morto.
….di come Ulisse deve superare difficili prove e subire svariate umiliazioni prima di essere riconosciuto dalla moglie, dal figlio e dai sudditi.
Iscrizioni: Iscrizione obbligatoria direttamente alla Libreria al Ponte o telefonando allo 091 646 74 37
“Questa storia ci giunge dai tempi dell’ antica Grecia, dal grande poeta Omero. Gli antichi aedi per secoli l’hanno cantata prima che venisse scritta e giungesse fino a noi, con il nome di Odissea” Bimba Landmann da “L’incredibile viaggio di Ulisse”
La Libreria Voltapagina propone LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI ULISSE
ciclo di quattro incontri di narrazione con La Voce delle Muse (Andreas Barella, Elena Casabianca e Andrea Della Neve) che raccontano ai bambini tre episodi tratti dall’Odissea. Siamo giunti quasi alla fine… Ulisse sta per tornare a casa. Quali sfide lo attendo sulla sua isola?
Quarto e ultimo incontro – Sabato, 24 febbraio 2018 alle ore 9.30 “Ulisse torna a Itaca”
….dove si narra di come Ulisse, persi tutti i suoi compagni, riesce a tornare a casa, alla sua amata isola di Itaca.
….di come la sua casa è invasa dai Proci, i pretendenti che vogliono sposare sua moglie pensando che Ulisse è ormai morto.
….di come Ulisse deve superare difficili prove e subire svariate umiliazioni prima di essere riconosciuto dalla moglie, dal figlio e dai sudditi.
Età: dai 6 anni Costo: Fr. 15.– Durata: 1 ora circa Iscrizione obbligatoria telefonando allo 091 924.06 60
LE MUSE SON TORNATE! Come promesso, continuiamo la narrazione dell’Odissea… con un racconto che necessita dei bambini più coraggiosi del mondo antico e moderno… narreremo infatti del tremendo Ciclope Polifemo e del suo incontro con Ulisse e i suoi uomini. Ecco i dettagli:
LIBRERIA AL PONTE MENDRISIO – Mercoledì, 31 gennaio 2018 alle ore 15:00 (durata un’ora circa) “Ulisse e il ciclope Polifemo”
….dove si narra di come Ulisse e i suoi compagni scoprono la grotta di Polifemo, un gigante con un solo occhio al centro della fronte.
….di come Polifemo sbarra con un macigno l’uscita della caverna intrappolando i guerrieri achei.
….di come Ulisse e i suoi compagni, con astuzia e ingegno, fuggono dalla caverna legati sotto il ventre delle pecore.
Iscrizioni: Iscrizione obbligatoria direttamente alla Libreria al Ponte o telefonando allo 091 646 74 37
Carlotta Moccetti della Squadra esterna intervista le Muse e le Libraie della Libreria al Ponte
Oggi pomeriggio, con la narrazione dell’episodio del Ciclope Polifemo, le Muse avrebbero dovuto portare a termine le prime tre parti dell’Odissea alla Libreria al Ponte a Mendrisio. Purtroppo l’influenza ha falcidiato i nostri giovani spettatori (buona guarigione a tutti voi!) e abbiamo deciso di rinviare a dopo le vacanze di Natale. Torneremo l’anno prossimo, verso la fine di gennaio per recuperare la narrazione del Ciclope e per narrare il ritorno di Ulisse a Itaca e i mille pericoli che lo attendono sulla sua isola, nella sua reggia. Per ora ci prendiamo le nostre meritate vacanze. Ma prima: GRAZIE MILLE CARE LIBRAIE DELLA LIBRERIA AL PONTE! Il lavoro con voi è sempre interessante, divertente e proficuo! Arrivederci all’anno prossimo!
LE MUSE (Elena, Andrea, Andreas)
PS: se siete incuriositi e volete sentire la puntata de “La Squadra Esterna” della RETE UNO, registrata proprio alla Libreria al Ponte in occasione della narrazione dell’incontro tra Ulisse e la Maga Circe, la trovate qui. BUON ASCOLTO!
I docenti e il loro ruolo mitologico – Nell’antichità l’educazione dei giovani di famiglia altolocata (ma spesso il mito situa in questa categoria le persone che hanno un valore intrinseco, interiore e psichico, e non solo quelle nate da un alto lignaggio) è affidato a persone di prestigio. Un esempio illustre è l’educazione di Achille. L’eroe della guerra di Troia, abbandonato dalla madre, viene affidato dal padre al centauro Chirone.
Altri personaggi sono altrettanto ricchi, per esempio il ruolo delle sacerdotesse della magia femminile che insegnano i loro segreti alle persone che amano (Medea con Giasone, Arianna con Teseo e soprattutto Circe con Ulisse), oppure i molti insegnamenti divini che gli esseri umani colgono come eccezionali occasioni di crescita.
Il centauro ha la peculiarità di occuparsi a tempo pieno della educazione dei giovani, è la sua attività principale. Per questo motivo Chirone è la prima figura mitologica che vorrei assurgere a simbolo del ruolo di docente all’interno del percorso di crescita degli adolescenti. La figura del centauro ha la ricchezza della ambivalenza di cui abbiamo parlato a lungo nei capitoli precedenti e che contraddistingue il mondo adolescenziale.
Chirone è una figura di natura doppia, a metà strada tra bestia ed essere umano. Il suo corpo è di cavallo, mentre il busto e la testa sono umani. Esso ha un temperamento selvaggio e aggressivo, ma sa dimostrarsi anche benevolo e ospitale. Un po’ come la nostra società dei consumi: sa essere aggressiva, ma sa anche come prendersi cura dei suoi membri. E come l’adolescenza ha questa capacità di essere una cosa e anche il suo esatto contrario. È uno straordinario maestro di caccia (colui che dà la morte) ma anche uno scienziato che conosce a menadito la medicina (colui che dona e mantiene la vita). Si tratta di un essere intermedio tra natura e cultura. È il più saggio e il più sapiente tra tutti i Centauri, ed è immortale. Il suo insegnamento è basato sulla musica, sull’arte della guerra e della caccia, sulla morale e sulla medicina.
Il centauro offre ai giovani a lui affidati ciò che nessun essere umano potrebbe dar loro: trasforma infanzia e adolescenza in un incantesimo silvestre che annulla qualsiasi distanza tra natura e cultura. Non insegna ai suoi allievi le complesse regole della caccia nelle selve, fa di loro, come Achille, dei corridori dei boschi che non si servono di trappole né di armi. Il centauro confonde le categorie e la sua scienza non viene trasmessa attraverso l’insegnamento, egli esercita sui fanciulli a lui affidati un’imposizione dei suoi doni che li trasforma mediante una sorta di modificazione strutturale della loro personalità. La storia del centauro costituisce una versione mitologica dell’iniziazione.
È proprio questo il primo augurio che porgo ai docenti: quello di essere partecipi come il centauro all’insegnamento che donano ai ragazzi. Sono naturalmente cosciente che la vita quotidiana dell’insegnamento è ricca di molti aspetti burocratici e strutturali che hanno la tendenza a soffocare la personalità degli insegnanti, ma perché non arricchire la propria visione di se stessi con queste immagini? Trasmetterli agli allievi, vivere la materia che si insegna e renderla squillante per i giovani è una sfida che dovrebbe sempre capeggiare nella mente e nella programmazione degli insegnanti. Perché è questo compito che rende vivi, nella mia esperienza, i docenti, la materia e gli allievi stessi.
Anche la maga Circe che compare nel Canto X dell’Odissea (e maga sta per sacerdotessa che conosce le arti segrete della natura) è una straordinaria insegnante. Il suo modo di istruire è diverso, almeno all’inizio, da quello di Chirone, in quanto per imparare da lei bisogna riconoscere il suo potere e la sua diversità, senza averne paura. Cosa che i marinai di Ulisse non riescono a fare, e vengono tramutati in porci. Ulisse, con l’aiuto di Ermes, diviene immune alla magia trasformativa di Circe e può, una volta tenutane a bada la pericolosità, impararne i segreti. Di nuovo, come con Chirone, si tratta di insegnamenti che vengono impartiti grazie all’esperienza, al vivere a stretto contatto l’una con l’altro e sono segreti e insegnamenti legati al mondo naturale e istintivo. In questo regno si imparano i segreti che permettono poi di vivere e regnare anche nel mondo della ragione.
È questo il grande segreto che i due prototipi degli insegnanti ci comunicano. Proprio con questa mentalità si può e si deve affrontare il lavoro di docente. La messa in scena rituale che andiamo a presentare nella seconda parte è un esempio di come sia possibile farlo. Lo svolgimento di questo tipo di attività può essere facilmente programmato all’interno delle ore scolastiche che le scuole medie riservano alla conoscenza e allo studio della mitologia. E che le scuole superiori dedicano allo studio della filosofia. Si tratta di un’ottima occasione per rendere naturali e vive le storie che lette nell’antologia scolastica suonano vecchie e noiose. È l’occasione per le docenti e i docenti di diventare un po’ Chirone e un po’ Circe e trasportare gli studenti da un mondo interamente fattuale e nozionistico in un mondo fatato, in un incantesimo che diminuisce le distanze tra mondo mentale, mondo emotivo e mondo fisico, ricreando quella atmosfera silvana e boschiva in cui Circe e Chirone formano i futuri Re, i futuri Eroi e le future Eroine, le future Maghe.
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