La Voce delle Muse ha scritto, diretto e animato una parte del mito di Dioniso. Il risultato è uo spettacolo-evento-cena greca dal titolo “ESTASI – QUANDO DIONISO GIUNSE A TEBE”
Dioniso è il dio greco che incarna la ricerca dell’estasi (ex-stasi, fuori dalla stasi), il dono divino che eleva gli esseri mortali dalla realtà ordinaria a un mondo trascendente: la gioia, il vino, il sesso, le danze sfrenate fanno tutte parte del suo bagaglio. Dioniso è anche considerato il padre e l’ispiratore della tragedia greca. Infatti, il primo caso documentato di recitazione risale al 530 a.C., quando l’attore greco Tespi salì sul palco al Teatro di Atene in occasioni delle feste sacre al dio e divenne il primo a parlare come personaggio in una rappresentazione teatrale. Le sue prime parole furono: “Io sono Dioniso!”
In questo nuovo video, Andreas vi racconta la genesi dello spettacolo e… ve ne mostra alcuni estratti. DA NON PERDERE! Buona visione e… mettete mi piace al video!
Dioniso è e rimane il dio che porta l’uomo al di fuori di se stesso: è il dio delle danze estatiche durante le quali le sue fedeli, le Menadi, danzano fino a perdere la coscienza, entrano in trance e in quello stato sperimentano che nel loro corpo esiste qualcosa di possente e divino: l’estasi, l’ex-stasi (“via da quello che si conosce”) si manifesta dentro e intorno a loro. Dioniso non è però il dio che scatena la follia nelle persone, è un dio folle lui stesso. Il che vuole dire che in certe forme di pazzia è compresa l’estasi divina, vi è una manifestazione degli dèi. Quella di Dioniso è una follia sacra, che permette di dimenticare i dolori e uscire dal penoso limite che ogni essere umano vive: rinchiuso nel proprio corpo, nella propria mente, separato dagli altri esseri umani, dalla natura, dal divino.
L’altra via, oltre alle danze, alla follia manifestata tramite il corpo, che Dioniso offre agli esseri umani, è l’oblio causato dal vino, dall’inebriante bevanda da lui inventata. Se da una parte, quindi, è un dio che divide la società, dall’altra la unisce grazie all’opera civilizzatrice dell’addomesticamento della vite e della produzione del vino. Uscire dai propri schemi e poi ritornarvi: sembrano queste le caratteristiche di Dioniso, che trovano il loro culmine nell’altra invenzione ideata dal dio e donata agli esseri umani: il teatro.
Nel secondo volume della Collana Grandi Miti Greci del Corriere della sera, si narra il mito di Dioniso con le sue mille sfaccettature, e si fornisce molto materiale interessante a chi vuole approfondire il passaggio attraverso i secoli di questo “dio popolare” che non risiede sull’Olimpo, ma si mescola con noi umani. E che addirittura sposa un’umana: Arianna, abbandonata a Nasso da Teseo. Oltre alla narrazione del mito, il volume contiene infatti anche approfondimenti sulla fortuna del mito nel corso dei secoli, in tutte le forme artistiche: letteratura, pittura, teatro, cinema. Inoltre, vi è una tavola genealogica, e un ricco apparato bibliografico e sitografico. L’Autore del volume è Robero Mussapi: un poeta e drammaturgo, autore di saggi e di traduzioni da autori classici e contemporanei. Nato a Cuneo nel 1952, vive e lavora a Milano.
Originariamente Dioniso fu un dio arcaico della vegetazione, legato alla linfa vitale che scorre nelle piante. In seguito fu identificato come dio dell’estasi, del vino, dell’ebbrezza e della liberazione dei sensi; venne quindi a rappresentare l’essenza del creato nel suo perenne e selvaggio fluire, lo spirito divino di una realtà smisurata, l’elemento primigenio del cosmo, l’irruzione spirituale della zoé greca, ossia l’esistenza intesa in senso assoluto, la frenetica corrente di vita che tutto pervade.
Dio “ibrido” dalla multiforme natura maschile e femminile, animalesca e divina, tragica e comica, Dioniso incarna, nel suo delirio mistico, la scintilla primordiale e istintuale presente in ogni essere vivente; che permane anche nell’uomo civilizzato come sua parte originaria e insopprimibile, e che può riemergere ed esplodere in maniera violenta se repressa e non elaborata correttamente.
Dioniso viene spesso rappresentato nelle arti come vestito di pelle di leopardo o pantera (pardalide), trionfante su di un carro assieme alla sua compagna Arianna, solitamente accompagnato da un corteo chiamato tiaso e composto dalle sue sacerdotesse (dette menadi o baccanti, donne in preda a frenesia estatica e invasate dal dio), bestie feroci, satiri e sileni. Care al dio erano le piante della vite (da cui il legame con il vino e la vendemmia) e all’edera (in particolare alcune specie di edera, contenenti sostanze psicotrope e che venivano lasciate macerare nel vino). Uno dei suoi attributi era infatti il sacro tirso, un bastone nodoso avvolto da edera e pampini e sormontato da una pigna; altro suo attributo è il kantharos, una coppa per bere caratterizzata da due alte anse che si estendono in altezza oltre l’orlo.
Veniva identificato a Roma con il dio Bacco, con il Fufluns venerato dagli Etruschi e con la divinità italica Liber Pater, ed era soprannominato lysios, “colui che scioglie” l’uomo dai vincoli dell’identità personale per ricongiungerlo all’originarietà universale. Nei misteri eleusini veniva identificato con Iacco. Altro epiteto con cui veniva chiamato è Bromio, usato anche da Euripide ne Le Baccanti, da βρόμος, “fragore”, “fremito”, perché secondo il mito il dio era stato generato in mezzo ai fragori del tuono dalla madre Semele colpita dal fulmine, o perché l’ebbrezza del vino produce fremito e furore.
Strettamente legato alle origini del teatro, Dioniso è il dio della mitologia greca di maggior fortuna nella cultura contemporanea, in particolare nel Novecento, dopo che il filosofo Friedrich Nietzsche, nella Nascita della tragedia, ha creato la categoria estetica del dionisiaco – emblema delle forze naturali, vitalistiche e irrazionali – contrapponendola a quella dell’apollineo.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.