Le Muse raccontano al Voltapagina

Le Muse raccontano al Voltapagina
Il ciclope e le sue pecore

Il ciclope e le sue pecore: lavoretto manuale fatto dai bimbi che hanno assistito al racconto delle avventure di Ulisse

Buongiorno a tutti voi. Le Muse tornano in libreria a Lugano! Ecco qua sotto il programma delle tre giornate che andiamo ad offrire nelle prossime settimane. Qui potete scaricare la locandina.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA allo 091 924 06 60

La trilogia dell’isola di Creta ovvero Racconti dal labirinto

L’isola di Creta fu un importante centro della civiltà minoica. Su questa isola sono nate alcune tra le più antiche storie raccontate dai cantastorie greci. Il labirinto costruito da Dedalo nel palazzo di Cnosso, la storia di Teseo che entra nel labirinto grazie al filo di Arianna e lotta contro il Minotauro, la fuga di Dedalo e di suo figlio Icaro grazie alle ali di cera, sono tutte storie che hanno come sfondo l’isola di Creta.

La libreria il Voltapagina e La Voce delle Muse (lavocedellemuse.com) sono liete di presentare tre incontri nei quali andremo a raccontare alcune storie ambientate a Creta. I bambini guidati dai narratori potranno, nella misura in cui lo vorranno, partecipare alla costruzione e messa in scena delle storie narrate. Età minima: 6 anni

  • Sabato 5 ottobre. Dedalo, l’inventore della meraviglia

Dove si narra di come e perché Dedalo giunge a Creta e offre i suoi servigi al re Minosse.
Dove si narra di come Dedalo, dopo aver costruito il famoso e intricatissimo labirinto, deve fuggire dall’isola.
Dove si narra di come Dedalo forgia delle ali per sé e per suo figlio e assieme spiccano il volo verso la salvezza.

  • Sabato 12 ottobre. Teseo il giovane eroe di Atene

Dove si narra della nascita del mostruoso Minotauro, mezzo uomo e mezzo toro e di come questo venga rinchiuso nel labirinto di Dedalo.
Dove si narra di come la città di Atene sia obbligata a mandare 14 giovani ogni anno a Creta per essere mangiati dal Minotauro.
Dove si narra di come Teseo si offra volontario per andare a sconfiggere il mostro.

  •  Sabato 19 ottobre. Teseo e il Minotauro

Dove si narra di come Arianna, la figlia del re di Creta, si innamora di Teseo e decide di aiutarlo.
Dove si narra di come Teseo entra nel labirinto e lotta con il Minotauro.
Dove si narra del ritorno a casa di Teseo e di suo padre Egeo che lo aspetta guardando dalla finestra.

 

 

Miti e Misteri, mostra al Museo d’arte di Lugano

Miti e Misteri, mostra al Museo d’arte di Lugano
Ritornando a casa di Arnold Böcklin

“Ritornando a casa” di Arnold Böcklin

Ieri sera sono stato all’inaugurazione della mostra “Miti e Misteri. Il simbolismo e gli artisti svizzeri”, mostra organizzata dal Museo Cantonale d’arte e dal Museo d’arte di Lugano e curata da Valentina Anker. Se avete occasione recatevi a vederla, ne vale la pena. Le due sedi museali mettono a disposizione una ricca scelta di quadri, di fotografia, di stampe, di sculture e di opere di autori elvetici che esplorano il mondo simbolico dei miti. Si possono ammirare le “Anime Deluse” di Hodler (meraviglia… quanto tempo passato osservando le somiglianze e le differenze dei cinque esseri umani seduti), la magnifica “Cleopatra morente” di Böcklin, il “Corpus domini” di Edoardo Berta con luci che sembrano quelle calde del Mendrisiotto e molte altre opere.

Mi rendo conto… descrivere a parole dei quadri suona strano. Proprio per questo vi invito a recarvi a Lugano e a farvi condurre nei vostri pensieri e nelle vostre immagini personali interiori davanti a queste immagini che altri esseri umani hanno tracciato prendendo spunto dai miti e dalle leggende antiche (l’ebreo errante, antiche battaglie, passaggi topici nella vita di tutti noi, come il matrimonio, la morte, le cerimonie religiose). Poco importa sapere di preciso le leggende che hanno ispirato i Maestri: le immagini, come spesso accade, parlano da sé, permettono di vagare tra i propri pensieri passando da un cavaliere alato che svetta sopra le nebbie vicino alla cima di una montagna alla speranza della vita che continua scorta nelle manine di una neonata. Guardare antiche foto della costruzione della prima scuola di Rudolph Steiner, o altre che ritraggono i “bala biott” sul Monte Verità mi ha riportato ad altri tempi, nei quali la ricerca di senso in quello che si faceva, nel modo di vivere la propria vita, era ben presente e guidava sogni e realtà tramite il contatto con il Mito. La ricerca di senso, la realtà psichica che si arricchisce grazie alle antiche storie mitologiche… si vive bene anche senza, ma tramite il contatto con queste realtà, e la mostra lo permette ampiamente, la vita si arricchisce in modo notevole. Tant’è che stanotte ho fatto molti sogni legati alle immagini viste, sogni arricchenti e piacevoli. E oggi gli occhi e il cuore sono ancora pieni di sensazioni e sentimenti sognanti. Auguro lo stesso anche a voi.

La Mostra è aperta fino al 15 gennaio 2014, nelle due sedi del Museo. Maggiori dettagli:

https://www.mdam.ch/esposizioni/presentazione.cfm?IdEsposizioni=2332

Il servizio del Quotidiano RSI

Andreas

Ulisse visse nel 1178 aC?

Ulisse visse nel 1178 aC?
Ulisse e le sirene

Ulisse e le sirene (1891) di John William Waterhouse

Alcuni studiosi (americani e argentini, un astronomo e un fisico) avrebbero stabilito con esattezza la data del rientro a Itaca del prode Odisseo (o Ulisse). Sarebbe tornato a fine marzo del 1178 aC e avrebbe compiuto la strage dei Pretendenti il giorno 16 aprile 1178 avanti Cristo. Si sarebbero basati su alcune considerazioni astronomiche che Omero include nel suo poema.

Ora, forse, sappiamo qualcosa in più su quando ha scritto Omero e su quando ha pensato di collocare le avventure del poli-metis per eccellenza. Ma Ulisse continua a veleggiare nella nostra psiche, più che nella storia reale. Mi stupisco nel leggere che qualcuno cerca di situare nella realtà fisica un racconto mitologico. Ma anche mi commuovo: il prode Ulisse continua a tenere banco, ad affascinare, a parlare ai suoi figli. Più di tremila anni dopo le sue avventure.

Cosa facciamo noi de La Voce delle Muse

Eneide: le vittime guerriere

Eneide: le vittime guerriere
Eurialo e Niso

Eurialo e Niso

Cosa hanno in comune Eurialo e Niso, Pallante figlio di Evandro, Lauso figlio di Mezenzio, la vergine Camilla e moltissimi altri personaggi minori dell’Eneide? Sono tutti ragazzi, giovanissimi guerrieri (anche Camilla!) che compaiono nella storia per ricordarci il dolore e la tragicità della guerra. Non si tratta più di nomi che appaiono per essere scolpiti sulle lapidi, personaggi fugaci presentati da Virgilio per farli cadere nella polvere e nella morte dopo pochi versi. Sono giovani vite che impariamo a conoscere, a veder sbocciare, ad apprezzare e che poi vediamo cadere e fuggire nell’Ade in mezzo al dolore di madri, padri e compagni. Non vale neppure la pena dire a che esercito appartengono: sono accumunati dal destino di vittime della furia guerresca. E la loro morte porta con sé il destino di intere dinastie: Evandro maledice la sua età e il fatto di essere già troppo vecchio per partecipare alla battaglia, condanna il fatto di aver mandato il figlio al suo posto. Mezenzio addirittura va a farsi uccidere volontariamente da Enea per non dover sopportare il dolore di sopravvivere al figlio. Questo atto lo trasforma ai nostri occhi: da infame re pieno di boria a padre disperato e pienamente umano. La follia della guerra non è mai così chiara come nel racconto di queste tragedie. Cortei funebri, tregue per seppellire i morti dall’una e dall’altra parte, pianti e grida di padri e di madri. I libri dell’Eneide che narrano di guerra sono sei, dal settimo al dodicesimo, l’esatta metà del poema. Alla fine, quando Enea conclude gli scontri uccidendo Turno, non si può che rimanere commossi da una parte e sconsolati dall’altra chiedendosi come si possa ancora credere che la guerra porti qualcosa di buono a un popolo. Personalmente dopo sei canti di macelleria umana ero nauseato…

Andreas Barella

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Eneide: son pensieri in libertà

Eneide: son pensieri in libertà

eneideUn’amica mi scrive chiedendomi se le entrate sull’Eneide siano da intendere come un commento al testo poetico di Virgilio. In realtà sono pensieri in libertà, associazioni che mi sono annotato rileggendo il poema. Nulla che abbia la velleità del commento erudito al testo! Spunti di riflessione che spero stimolino una riflessione! Quindi: se siete d’accordo su qualcosa e leggendo vi nascono delle associazioni mentali, se volete aggiungere i vostri pensieri e commenti, se non siete d’accordo su qualcosa che ho scritto e volete dirlo: fatelo! Come al solito: quando si tratta di miti, di storie antiche, ogni associazione mentale è preziosa e foriera di nuovi significati. Non sprecatele! Lasciatele crescere e sbocciare. A presto! Andreas Barella

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