Il racconto del mito di Eracle è collegato alla nostra recensione della collana “Grandi Miti Greci”, Volume 15: Eracle – L’eroe più popolare
Prima di questo post, se non l’hai ancora letto, leggi: Le dodici fatiche di Eracle: 1) Il leone di Nemea; 2) L’idra di Lerna
Terza Fatica di Eracle fu catturare la cerva di Cerinea e condurla viva da Enoe a Micene. Questo agile animale dal mantello maculato aveva zoccoli di bronzo e auree corna, simili a quelle di un cervo, tanto che taluni la considerano un cervo. Era sacra ad Artemide che, ancora fanciulla, vide cinque cerve, di inusitate proporzioni, pascolare sulle rive del fiume tessalico Anauro, ai piedi dei monti Parrasi: il sole scintillava sulle loro corna. Lanciatasi all’inseguimento, la dea ne catturò quattro, l’una dopo l’altra, con le proprie mani, e le aggiogò al suo carro; la quinta fuggì oltre il fiume Celadone fino alla collina di Cerinea. Tale infatti era la volontà di Era, che aveva già in mente la Fatica di Eracle. Secondo un’altra leggenda la cerva era un mostro indomabile che saccheggiava i raccolti, ed Eracle, dopo fiera lotta, la sacrificò ad Artemide sul monte Artemisio. Eracle, che non voleva né uccidere né ferire la cerva, portò a termine questa fatica senza ricorrere alla forza. Instancabile, egli la inseguì per un anno intero, spingendosi sino in Istria e nella terra degli Iperborei. Quando, esausta, la cerva si rifugiò infine sul monte Artemisio, e di lì scese al fiume Ladone, Eracle tese l’arco e scoccò una freccia che trafisse le gambe anteriori dell’animale, passando tra l’osso e i tendini, senza fare sgorgare sangue. Poi, gettatasi la cerva sulle spalle, si affrettò verso Micene attraversando l’Arcadia. Altri tuttavia dicono che egli si servì di reti; oppure seguì le tracce dell’animale finché lo trovò addormentato rotto un albero. Artemide andò incontro a Eracle e lo rimproverò aspramente perché aveva maltrattato la cerva a lei sacra; ma Eracle si difese dicendo di esservi stato costretto e fece ricadere la colpa su Euristeo. La collera della dea allora si placò, ed essa permise all’eroe di portare l’animale vivo sino a Micene. Secondo un’altra versione quella cerva era stata consacrata ad Artemide dalla Pleiade Taigeta, sorella di Alcione, grata per aver potuto assumere temporaneamente le sembianze di cerbiatta, sfuggendo così all’amplesso di Zeus. Ciò nonostante Zeus non si lasciò trarre in inganno una seconda volta e generò in lei Lacedemone. Allora essa si impiccò sulla cima del monte Amicleo, che da quel giorno fu chiamato Taigeto. La nipote e omonima di Taigeta sposò Lacedemone ed ebbe da lui un figlio, Imero; Afrodite indusse Imero a deflorare la propria sorella Cleodice, senza che egli se ne rendesse conto, in una notturna orgia promiscua. Il giorno seguente, accortosi di ciò che aveva fatto, Imero si gettò nel fiume, e nessuno lo vide più. Quel fiume ora viene a volte chiamato Imero, ma più spesso Eurota, perché il predecessore di Lacedemone, il re Eurota, dopo aver subito un’ignominiosa disfatta per mano degli Ateniesi (volle infatti attaccar battaglia senza attendere la luna piena), si annegò nelle sue acque. Eurota, figlio di Milete, l’inventore dei mulini ad acqua, fu padre di Amicla e nonno sia di Giacinto sia di Euridice, che sposò Acrisio.
spedizione. Non si sa chi finì il cinghiale incatenato, ma le sue zanne sono conservate nel tempio di Apollo a Cuma. Secondo un’altra leggenda, Chirone fu accidentalmente ferito da una freccia mentre stava conversando con Eracle sul monte Pelio, in compagnia di Polo e del giovane Achille. A nove giorni dalla sua morte. Zeus pose l’immagine di Chirone nella volta celeste, come costellazione del Centauro. Ma altri ancora sostengono che il Centauro della costellazione è Polo, cui Zeus concesse questo onore perché eccelleva tra tutti nell’arte di trarre profezie dall’esame delle viscere. L’arciere dello Zodiaco è pure un Centauro: un certo Croto, che visse sul monte Elicona e fu il prediletto delle sue sorellastre, le Muse.
Vai a: Le dodici fatiche di Eracle: 5) Le stalle di Augia; 6) Gli uccelli della palude di Stinfalo
ll mito di Eracle, riassunto dalla versione di Robert Graves ne “I Miti Greci”. Un libro pubblicato da numerose case editrici e che vi consigliamo caldamente. Qua trovate la nostra recensione al volume di Graves.
Il piano dell’opera “Grandi Miti Greci” e recensioni agli altri volumi.
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