Category Archives: Agenda

I prossimi appuntamenti con le Muse e altre occasioni mitologiche

Ulisse è tornato alla Libreria al Ponte

Ulisse è tornato alla Libreria al Ponte
L'aedo e il guerriero son pronti a cominciare il racconto del ritorno di Ulisse

L’aedo e il guerriero son pronti a cominciare il racconto del ritorno di Ulisse

Solo due righe per ringraziare i nostri fedeli e attenti ascoltatori piccini picciò! Stamattina, seppur con la concorrenza delle porte aperte all’ospedale della Beata Vergine abbiamo contato un numeroso pubblico ad ascoltare “Il Ritorno a Itaca di Ulisse”. E COMPLIMENTI alle ragazze e ai ragazzi presenti: ci hanno aiutato a fare un piccolo “riassunto delle puntate precedenti” svolte in primavera e si ricordavano tutto: Circe e le sue magie, le sirene e la loro musica, Scilla e Cariddi, Polifemo e la sua famosa “Nessuno mi uccide!”, la guerra sanguinosa e il cavallo di legno, Nausicaa (con due aa alla fine, perchè quando passava tutti dicevano: aaaaaa che bella!)  e Alcinoo (con due oo alla fine perché, essendo il padre di Nausiacaa, quando passava tutti dicevano: ooo che bello pure lui!). E poi via… con il ritorno sull’isola tanto amata, Eumeo guardiano di porci, Telemaco e i suoi viaggi, Penelope e la sua tela, il mendicante e il cane Argo, la gara con l’arco… Grazie alla Libreria al Ponte per l’accoglienza e arrivederci a gennaio 2014 con ERCOLE, L’UOMO PIÙ FORTE DEL MONDO!

Ulisse tende l'arco davanti ai meravigliati e tracotanti Proci!

Ulisse tende l’arco davanti ai meravigliati e tracotanti Proci!

 

Le Muse alla Libreria al Ponte di Mendrisio

Le Muse alla Libreria al Ponte di Mendrisio
Le Muse narrano di Ulisse e Nausicaa

Le Muse narrano di Ulisse e Nausicaa alla Libreria al Ponte

La scorsa primavera vi abbiamo narrato alcune tra le mille avventure di Ulisse in giro per mari e isole. A conclusione di questo ciclo di incontri eccoci di nuovo qua a raccontarvi come termina il viaggio di Ulisse.

Sabato 23 novembre 2013 alle ore 10.30 “Ulisse torna a Itaca”

…dove si narra di come Ulisse, persi tutti i suoi compagni, riesca a tornare a casa, alla sua amata isola di Itaca.
…di come la sua casa sia invasa dai Proci, i pretendenti che vorrebbero sposare sua moglie pensando che Ulisse sia morto.
…di come Ulisse debba superare difficili prove e subire svariate umiliazioni prima di essere riconosciuto dalla moglie, dal figlio e dai sudditi.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA CHIAMANDO LA LIBRERIA ALLO 091 646 74 37!

LIBRERIA AL PONTE, VIA LUIGI LAVIZZARI 25, 6850 MENDRISIO

 

Trilogia dell’Isola di Creta ovvero Racconti dal labirinto, galleria di immagini

Trilogia dell’Isola di Creta ovvero Racconti dal labirinto, galleria di immagini

I disegni di Ercole

I disegni di Ercole
L'idra di Lerna dalle mille teste

L’idra di Lerna dalle mille teste

Un attento e curioso bambino che ha partecipato al nostro ciclo di “Racconti dell’isola di Creta”  ci ha portato, memore della storia di Ercole e delle sue dodici fatiche (che avevamo raccontato in primavera) alcuni suoi disegni ispirati alle avventure dell’eroe greco. Grazie mille! Li conserviamo qua con il nostro materiale più prezioso!

Le Muse commosse e felici!

 

 

 

Un mondo in trasformazione, mostra alla Pinacoteca Züst di Rancate

Un mondo in trasformazione, mostra alla Pinacoteca Züst di Rancate
"Sulla panchina di Biolda" Luigi Rossi

“Sulla panchina di Biolda” Luigi Rossi

È in corso alla Pinacoteca Giovanni Züst di Rancate la mostra “Un mondo in trasformazione. L’Ottocento tra poesia rurale e realtà urbana” . La rassegna curata da Giovanni Anzani ed Elisabetta Chiodini presenta circa un centinaio di opere dipinte da artisti ticinesi e lombardi della cosiddetta “cultura figurativa”. Si tratta di opere dell’Ottocento che ritraggono, come indica il titolo della mostra, un “mondo in trasformazione”: il passaggio dei temi raffigurati dagli artisti dell’epoca dalla pittura di paesaggio, di scene bucoliche e rurali alla raffigurazione di scene comuni in una civiltà che si sta urbanizzando. Abbiamo quindi opere che illustrano le grandi conquiste tecnologiche del tempo: una su tutte “La stazione centrale di Milano” di Angelo Morbelli che ritrae il fermento all’arrivo di un treno a vapore sotto la cupola di ferro-vetro che ancora vediamo alla stazione centrale della vicina Milano.

Cambiamenti di società: da contadina a urbanizzata e industriale. Non solo successi tecnologici, ma anche la concentrazione di persone nella città che cresce: disagio sociale, povertà, abbruttimento sul lavoro sono temi ricorrenti nei quadri esposti. “L’alveare” di Luigi Rossi con una bimba emaciata seduta contro il parapetto di una casa di ringhiera e con alle sue spalle uno spaccato di vita quotidiana di parecchie famiglie, oppure il magnifico “Ritorno dal lavoro” di Pietro Chiesa, che ritrae alcuni uomini sul naviglio che tornano a casa dopo la dura giornata lavorativa con testa china e scarponi ai piedi. E ancora le lavandaie di Mosè Bianchi, che uniscono il lavoro delle donne che lavano con uno scenario dai sapori antichi, bellissimo e bucolico o la piccola bimba triste ritratta in “Venduta!” (Angelo Morbelli) probabile denuncia della conseguenza di un atto di prostituzione minorile

Come dicevo, a queste scene di cambiamento sociale si alternano sale e dipinti che ritraggono la campagna lombarda e quella ticinese con tinte e toni da “mito” (per rimanere in tema con il nostro MitoBlog! 🙂 ).  “La vela” di Franzoni con quella sua aria di barca alla Böcklin di “L’isola dei morti”, il “Tramonto a Bironico” di Berta, con l’albero spoglio che si staglia in contrapposizione alla montagna autunnale, Ludovico Cavaleri e il suo “Dalle montagne del Lago Maggiore” con lo sguardo che spazia su insenature e penisole, sono opere che invitano alla meditazione e al sedersi nel silenzio della sala per gustarsele appieno.

Gli autori considerati dai curatori della mostra sono molti di più: ci sono opere di Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini, per non menzionarne che alcuni. Uscendo dalla Pinacoteca è rimasta, a me, la sensazione che in qualche modo l’urbanizzazione abbia ucciso il vivere bucolico e armonioso… si tratta di un’impressione sbagliata, storicamente parlando e la dura vita contadina non era sicuramente i vestiti bianchi di raso né le donne che leggono libri sdraiate con cappellini in testa come lasciano intendere i meravigliosi paesaggi rappresentati. La nostalgia però rimane lo stesso per un tempo e un luogo dove la natura “madre gentile” ha un potere curativo e calmante che il mondo rapido e vorace della società che diviene industria e progresso rapido cerca di modificare e di far cadere nell’oblio.

Buona visione! Andreas

Qui trovate il flyer “Un mondo in trasformazione”  mentre qui trovate alcune immagini

Il sito della Pinacoteca: www.ti.ch/zuest