Author Archives: Musa

I grandi miti greci, ogni settimana con il Corriere della Sera

I grandi miti greci, ogni settimana con il Corriere della Sera

Vi segnaliamo che in edicola, ogni settimana al martedì, assieme al Corriere della Sera, vengono pubblicati degli agili libretti su un personaggio specifico della mitologia greca. Le uscite sono 30 e i protagonisti sono elencati più sotto. La presentazione ufficiale della collana: “Dalle avventure di Eracle alla tragedia di Antigone, dagli enigmi della Sfinge al giudizio di Paride: Corriere della Sera presenta Grandi miti greci, una collana di monografie dedicate agli eroi e agli dèi della mitologia ellenica, appositamente scritte da autorevoli docenti universitari con la curatela di Giulio Guidorizzi. In ogni libro, la ricostruzione del mito, gli autori e le opere che nei secoli se ne sono occupati, una sezione antologica con i testi più rappresentativi e utili apparati critici. Immergiti in un mondo di storie antiche quanto la cultura occidentale, imprese intramontabili e personaggi mitici che da più di due millenni nutrono il nostro immaginario. Le grandi storie sono eterne.”

Noi le stiamo leggendo e vale proprio la pena. In una prima sezione vi è il racconto e l’analisi del mito; in una seconda sezione vi sono gli sviluppi nell’arte del mito trattato: musica, quadri, libri, piéce teatrali ispirate dal mito vengono raccontate e commentate. In una terza sezione vi sono poi degli estratti della storia dalle opere più famose che ne hanno trattato. Una ricca bibliografia e sitografia completa ogni volumetto, che si legge in un paio di ore e lascia l’anima leggera e soddisfatta. Una lettura consigliata. Non è detto che traendo spunto da questa bella iniziativa non ci metteremo in futuro a recensire qualche volume o a fare delle entrate qua sul blog sui vari dèi, dee, eroi. Man mano che lo faremo, potete cliccare sui vari link.

Ogni volume ha un curatore diverso, che indicheremo nei vari post. L’intera collana di trenta volumi è a cura di Giulio Guidorizzi. Guidorizzi è grecista, traduttore, studioso di mitologia classica e antropologia del mondo antico. Ha scritto numerosi libri sulla mitologia. Noi vi consigliamo, per iniziare, il suo bellissimo Il mito greco (in due volumi, usciti nel 2009 e nel 2012).

Il piano dell’opera (ogni volume costa 7,90 Euro e li trovate sul sito del Corriere della Sera). NOVITÀ NOVEMBRE 2021: ATTUALMENTE LA COLLANA È DISPONIBILE SUL SITO DEL CORRIERE, NON SAPPIAMO FINO A QUANDO.

  1. Edipo – Il gioco del destino
  2. Dioniso – L’esaltazione dello spirito
  3. Apollo – La divina bellezza
  4. Zeus – Le origini del mondo
  5. Arianna – Le insidie dell’amore
  6. Orfeo – La nascita della poesia
  7. Ulisse – Il viaggio della ragione
  8. Medea – La condizione femminile
  9. Prometeo – Il dono del fuoco
  10. Antigone – La ragione di stato
  11. Fedra – L’insana passione
  12. Ade e Persefone – Gli dèi degli inferi
  13. Enea – L’eroe di una nuova dinastia
  14. Circe – La seduzione e la magia
  15. Eracle – L’eroe più popolare
  16. Teseo – Lo stato e le donne
  17. Elena – La bellezza che genera la guerra
  18. Afrodite – La primavera dell’amore
  19. Achille – Il guerriero vulnerabile
  20. Narciso – La morte, lo specchio e l’amore
  21. Atena – La dea invincibile
  22. Poseidone – La forza del profondo
  23. Le Sirene – Incanto e seduzione
  24. Ettore – L’eroe e la sua sposa
  25. Artemide – La natura selvaggia
  26. Giasone – La verità su un eroe
  27. Agamennone – Il re dei re
  28. Perseo – L’audacia dell’avventura
  29. Hermes – Il dio dell’astuzia
  30. Sisifo – I grandi peccatori

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Le Muse omaggiate da un bel disegno del Ciclope Polifemo: GRAZIE MARTINO!

Le Muse omaggiate da un bel disegno del Ciclope Polifemo: GRAZIE MARTINO!

Dopo la narrazione dell’Odissea alla libreria Al Ponte a Mendrisio uno dei partecipanti, di nome MARTINO, ci ha fatto avere questo bellissimo disegno del Ciclope Polifemo all’interno della sua grotta con le sue pecore. Da notare sullo sfondo Ulisse che saluta!! GRAZIE MILLE MARTINO! Siamo commossi.

LE MUSE

La castrazione di Urano da parte di Crono – Teogonia di Esiodo

La castrazione di Urano da parte di Crono – Teogonia di Esiodo

Afrodite, nata dal mare, dove i genitali di Urano sono stati gettati da Crono.

La seguente descrizione della nascita del mondo è adattata dal magnifico libro di Jean-Pierre Vernant, “L’universo, gli dèi e gli uomini”, edito da Einaudi e che vi consigliamo caldamente: è un libro bellissimo!

Andreas Barella, una delle Muse, ha parlato di questo mito all’interno della trasmissione radiofonica APPESI ALLA LUNA della Radio svizzera di lingua italiana. Potete ascoltare la trasmissione a questo link.

La prima parte del mito di creazione greco la trovi quaUrano però non è sempre stato lì dove è adesso, in origine esso era coricato, disteso sopra la terra, e la ricopriva completamente. Ogni angolo di terra è raddoppiato da un pezzo di cielo che si incolla perfettamente su di lei. A partire dal momento in cui Gaia, divinità potente, terra madre, crea Urano che è il suo corrispondente esatto, la sua fotocopia, il suo doppio simmetrico, ci troviamo in presenza di una coppia di opposti: un maschio e una femmina. Urano è il cielo, così come Gaia è la terra. Una volta presente Urano, anche Eros il vecchio gioca un ruolo diverso. Non si tratta più di Gaia che fa nascere da sé ciò che porta in lei o di Urano che produce ciò che ha in lui, ma è dalla congiunzione delle loro due forze che nascono esseri diversi sia dall’uno che dall’altra.

Urano non cessa mai di disseminarsi nel seno di Gaia. L’Urano primordiale non conosce altra attività se non quella sessuale. Coprire Gaia senza sosta, per quanto è nella sua potenza: non pensa che a quello, e non fa che quello. La povera Terra si trova allora incinta di una prole numerosa che non può uscire dal suo grembo, che deve restare là dove Urano l’ha concepita. Visto che Cielo non si alza mai da Terra, non si crea mai fra loro uno spazio che permetta ai figli, i Titani, di uscire alla luce e di condurre un’esistenza autonoma. I Titani non possono assumere forma propria, né diventare esseri individuali, poiché vengono di continuo ricacciati nel grembo di Gaia, così come ogni cosa, Urano stesso, si trovava nel grembo di Gaia prima di nascere.

Chi sono i figli di Gaia e Urano? Ci sono i sei Titani e le loro sei sorelle le Titanidi. Il primo dei Titani è Okeanos, Oceano, la cintura d’acqua che circonda l’universo e scorre tutt’intorno al mondo, così che in lui inizio e fine coincidono. Il più giovane dei Titani è Cronos, chiamato anche “Crono dai pensieri scaltri”. Ci sono poi due triadi di figli: i Ciclopi (Bronte, Sterpe, Arge) e gli Ecatonchiri mostri con 50 teste e cento braccia (Cotto, Briareo, Gie). Siamo a una grande svolta nella creazione: i Titani sono i primi dèi individualizzati, non sono infatti come Gaia, Urano, Ponto nomi dati a forze naturali. Ricapitoliamo: Titani, Centobraccia, Ciclopi: tutte queste creature non possono uscire dal ventre della madre in quanto il padre Urano è disteso su di lei e non lascia nessuno spazio libero.

Non esiste ancora la luce, in realtà, poiché Urano, stendendosi su Gaia, mantiene una notte continua. La Terra dà libero sfogo alla sua collera. Non vuole più tenere in grembo i propri figli che, non potendo uscire, la gonfiano, la comprimono, la soffocano. Allora Gaia si rivolge a loro, in particolar modo ai Titani, dicendo: “Ascoltatemi, vostro padre ci oltraggia, ci sottopone a violenze inaudite, bisogna che tutto questo abbia fine. Dovete ribellarvi al Cielo, vostro padre”. Nel sentire queste parole i Titani, nel ventre della madre, tremano di terrore. Urano, sempre ben piantato sopra la loro madre, grande tanto quanto lei, non appare un avversario facile da vincere. Solo Crono, l’ultimogenito, accetta di aiutare la madre e misurarsi così con il padre.

La Terra concepisce un piano particolarmente astuto. Per portare a compimento il suo progetto fabbrica al proprio interno un piccolo falcetto, forgiato in acciaio. Quindi lo mette in mano al giovane Crono, che sta in agguato nel ventre della madre, proprio là dove Urano si unisce a lei. Crono tende un’imboscata al padre. Non appena Urano si sfoga in lei, Crono gli afferra i genitali con la sinistra, tenendoli ben stretti, e con la destra nella quale tiene il falcetto, li taglia in un solo colpo. Poi, senza voltarsi, per non incorrere nella sventura che il suo gesto potrebbe provocare, getta alle proprie spalle il membro virile di Urano. Alcune gocce di sangue cadono sulla terra zampillando dall’organo amputato e scagliato lontano, nel mare. Nell’istante in cui viene castrato, Urano lancia con forza un grido di dolore, e allontanandosi da Gaia, si ferma per non muoversi più, in alto, lassù sopra il mondo. Così, visto che Urano ha uguale estensione di Gaia, non esiste un solo pezzo di terra dal quale, alzando gli occhi, non si veda un angolo equivalente di cielo.

Con la castrazione di Urano, avvenuta su consiglio e grazie all’astuzia della madre, Crono segna una tappa fondamentale nella nascita del cosmo. Separa il cielo e la terra. Crea fra terra e cielo uno spazio libero: da allora in poi tutto ciò che la terra produrrà, tutto ciò che verrà generato dagli esseri viventi, avrà un luogo per respirare e per vivere. Da un lato, lo spazio si è aperto, ma anche il tempo si è trasformato. Finché Urano pesava su Gaia, non c’erano generazioni successive, restavano tutte nascoste all’interno di chi le aveva generate. Nel momento in cui Urano si ritrae, i Titani possono invece uscire fuori dal grembo materno e procreare a propria volta. Generazioni si susseguiranno a generazioni. Lo spazio è infine libero e il cielo stellato rappresenta ora un soffitto, una sorte di grande volta buia, che si eleva al di sopra della terra. Di tanto in tanto il cielo nero si illumina, poiché ormai giorno e notte si alternano. Ora appare un cielo nero rischiarato soltanto dalla luce delle stelle, ora, invece sorge un cielo luminoso, leggermente ombrato dalla sola presenza delle nuvole. Il mondo ha inizio.

La storia prosegue con la nascita dei figli di Crono e Rea, vale a dire gli dèi olimpici. 

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Gaia e Urano – La nascita del mondo – Teogonia di Esiodo

Gaia e Urano – La nascita del mondo – Teogonia di Esiodo

La seguente descrizione della nascita del mondo è adattata dal magnifico libro di Jean-Pierre Vernant, “L’universo, gli dèi e gli uomini“, edito da Einaudi e che vi consigliamo caldamente: è un libro bellissimo!

Andreas Barella, una delle Muse, ha parlato di questo mito all’interno della trasmissione radiofonica APPESI ALLA LUNA della Radio svizzera di lingua italiana. Potete ascoltare la trasmissione a questo link.

Che cosa c’era, quando ancora non c’era qualcosa, quando non c’era proprio nulla? A questa domanda i greci hanno risposto con miti e racconti. In principio, per i greci, vi era Chaos, una Voragine senza né inizio né fondo, senza direzione nella quale precipitare, né possibilità di orientarsi, un luogo di vertigine e confusione. Il caos, appunto. In esso nulla vi era di ordinato né di comprensibile, né di creato. Esso esisteva, e in esso tutto era già contenuto, ma non aveva forma né nome né identità. Tutto era confuso in un’unica notte indistinta. In origine dunque, non esisteva che Caos, abisso cieco, notturno, sconfinato.

Poi apparve Gaia, la Terra. Essa sorse dal seno stesso di Caos, e questa creazione mutò l’ordine, o meglio il disordine, delle cose. Tutto quello che prima era senza orientamento, si ritrovò inserito in un ordine che, seppur primitivo, faceva la differenza con quanto esisteva prima. Vi fu un alto e un basso, un sopra e un sotto, un prima e un dopo. Le cose divennero visibili, solide, delineate. Gaia, in un certo modo, rappresenta il contrario di Caos.

Nato dalla vastità di Voragine, il mondo ha da allora in poi una superficie. Da un lato si spinge verso l’alto in forma di montagna, dall’altro sprofonda in basso come una galleria sotterranea. Sottosuolo che si prolunga tanto all’infinito e tanto indeterminato che, in un certo senso, ciò che si trova alla base di Gaia, sotto la superficie sicura e solida, è sempre l’abisso, il Caos. La terra, sorta dal seno di Voragine, vi si riunisce nelle sue profondità.

Un sopra e un sotto. Sopra le montagne si ergono alte e coronate di neve, si proiettano verso il cielo, le cime chiare e luminose le cui sommità più elevate raggiungono quella zona del cielo sempre inondata di luce. Gaia partorisce e nutre ogni cosa. Essa è la madre universale. Foreste, montagne, grotte sotterranee, i flutti del mare, i ruscelli di montagna, il vasto cielo traggono origine da Gaia, dalla Terra madre.

Subito dopo la Terra comparve Eros il vecchio, l’amore primordiale. In quei tempi lontani non esisteva ancora un maschile e un femminile, la distinzione tra i sessi era di là da venire. Questo vecchio con i capelli bianchi, Eros, non è lo stesso che comparirà più tardi, quando ci saranno gli uomini e le donne, i maschi e le femmine. Esso è una grandiosa forza dell’universo, un amore cosmico che, forse, suggerisce alla Terra di proseguire nella creazione. Esso permea l’universo e lo mette in movimento.

Così come la Terra è sorta da Voragine, dalla Terra scaturisce ciò che essa contiene nelle sue profondità. Quello che era in lei, mescolato a lei, si trova portato al di fuori: la Terra lo partorisce senza aver bisogno di unirsi a nessuno. Ciò che libera proviene dall’indistinto che dimora al suo interno.

La Terra genera da sola, senza bisogno di accoppiarsi, due personaggi molto importanti: Urano il cielo stellato e Ponto, l’acqua, tutte le acque, o meglio i flutti marini, poiché Ponto in greco è un nome maschile. La Terra li concepisce senza unirsi a nessuno, ed essi la vanno a completare sotto forma di forza contraria e doppia. Urano, il cielo stellato è simile alla terra, una solida replica, stabile e simmetrica. Appena creato, Urano si stende su Gaia e i due costituiscono i due piani sovrapposti dell’universo, un pavimento e una volta, un sotto e un sopra che si coprono a vicenda, completamente. Quando Terra partorisce Ponto, Flutto marino, questi la completa insinuandosi al suo interno e la delimita sotto forma di vaste distese liquide. Flutto, come Urano, rappresenta un opposto. Se la terra è solida e compatta, e gli elementi non possono mescolarsi in lei, Flutto è, invece, liquidità, fluidità informe e inafferrabile: le sue acque si mescolano, indistinte e confuse.

Caos, Gaia, Eros e poi i due partoriti Urano e Ponto. Si tratta di forze insieme naturali e divine. Gaia è la terra su cui camminiamo e allo stesso tempo è una dea. Ponto rappresenta sia i flutti del mare che una forza divina che può essere venerata. Urano è sopra di noi e come vedremo è nostro padre ma anche la vastità del cielo, una divinità universale.

La storia prosegue con la castrazione di Urano, che trovate qua.

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L’Odissea narrata alla Libreria al Ponte a Mendrisio – Quarta parte

L’Odissea narrata alla Libreria al Ponte a Mendrisio – Quarta parte

“Questa storia ci giunge dai tempi dell’ antica Grecia, dal grande poeta Omero. Gli antichi aedi per secoli l’hanno cantata prima che venisse scritta e giungesse fino a noi, con il nome di Odissea” Bimba Landmann da “L’incredibile viaggio di Ulisse

La Libreria Al Ponte propone LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI ULISSE

ciclo di quattro incontri di narrazione con La Voce delle Muse (Andreas Barella, Elena Casabianca e Andrea Della Neve) che raccontano ai bambini quattro episodi tratti dall’Odissea. Siamo giunti quasi alla fine… Ulisse sta per tornare a casa. Quali sfide lo attendo sulla sua isola?

Quarto e ultimo incontro – mercoledì , 28 febbraio 2018 alle ore 15:000 “Ulisse torna a Itaca”, durata un’ora circa
….dove si narra di come Ulisse, persi tutti i suoi compagni, riesce a tornare a casa, alla sua amata isola di Itaca.
….di come la sua casa è invasa dai Proci, i pretendenti che vogliono sposare sua moglie pensando che Ulisse è ormai morto.
….di come Ulisse deve superare difficili prove e subire svariate umiliazioni prima di essere riconosciuto dalla moglie, dal figlio e dai sudditi.

Iscrizioni: Iscrizione obbligatoria direttamente alla Libreria al Ponte o telefonando allo 091 646 74 37

VI ASPETTIAMO NUMEROSI! LE VOSTRE MUSE!